sabato 29 dicembre 2007

LINGUA INSUBRE

Alcune specifiche,tratte da Wikypedia,sul dialetto lombardo-occidentale,lingua parlata sul Territorio Insubre.


Il dialetto lombardo occidentale o insubre è un dialetto gallo-italico della
lingua lombarda la quale è riconosciuta come "lingua minoritaria" europea dal 1981 (Rapporto 4745 del Consiglio d'Europa) e inoltre censita dall'UNESCO (Red book on endangered languages) tra quelle meritevoli di tutela.

Diffusione
Il lombardo occidentale è parlato nel territorio dell'Insubria, ovvero in provincia di Milano, di Monza, di Lodi, di Pavia, di Como, di Varese, di Lecco, di Verbania, di Novara, nel Canton Ticino e in alcune valli del Canton Grigioni, oltre che in piccole sezioni della provincia di Cremona (non il distretto cremasco) e della provincia di Vercelli (la Valsesia).
Sono presenti parecchie varianti locali,l'insubre, infatti, raggruppa le varietà-aree-sezioni chiamate da molti studiosi lombardo alpino (province di Sondrio e di Verbania, Sopraceneri del Canton Ticino, Grigioni), lombardo-prealpino occidentale (province di Como, Varese e
Lecco), basso-lombardo occidentale (Pavia e Lodi), macromilanese (province di Milano, Monza e Novara), tenendo però presente che il lombardo alpino è piuttosto una varietà intermedia tra Insubre e Orobico. Lo studioso Clemente Merlo definisce l'Insubre come cisabduano.
Fa notare inoltre Andrea Rognoni in Grammatica dei dialetti della Lombardia:
“Una differenza sostanziale tra la Lombardia occidentale e la Lombardia orientale è data anche dal fatto che mentre a oriente non è riuscito ad agire linguisticamente un polo accentratore, a occidente lo sviluppo e la fortuna letteraria di Milano hanno contaminato moltissimo, condizionando dall'esterno sia le parlate appartenenti alla varietà lombardo-prealpina,sia quelle appartenenti alla varietà basso-lombarda, specie all'interno dell'entità idrogeografica posta tra il fiume Ticino e il fiume Adda,chiamata tradizionalmente Insubria, e soprattutto tra i poli urbani di Varese, Como e la bassa milanese. Un'influenza, seppur blanda, del milanese si è fatta sentire, a est dell'Adda, solo nella zona di Treviglio e dell'Isola (Bassa Bergamasca), nonché nel cremasco e nel cremonese più occidentali.”

Le varianti
Le varianti principali del Lombardo Occidentale, secondo la suddivisione tradizionale, sono le seguenti:milanese o meneghino, dialetto bustocco, dialetto legnanese, brianzolo, canzese ,canturino, monzese,comasco,laghée,lecchese,vallassinese,ticinese, ossolano,
valtellinese-chiavennasco,valtellinese, chiavennasco,varesino o bosino,lodigiano, novarese,
maggiorese, cremonese.

Alla prossima,Giorgio.

DODICI NUMERI,DIVERSI TRA LORO,FORMANO UNA DOZZINA

Posso essere considerato una persona dall'animo democratico se affermo di concepire la mia Nazione, l'Italia, ed il mio sogno, gli Stati Uniti d'Europa, come un “missaggio” di culture, di popoli e di territori indipendenti nella loro forma ma confederati e solidali tra loro?

Sogno l'Europa dei Popoli perchè io Cittadino rivendico un potere vicino, che lo Stato-nazione non è più in grado di offrirmi, perché posto in crisi dall'implosione di cui è vittima, a causa del vortice oligarchico che ormai lo immobilizza, anche sul fronte del servizio al Cittadino .

Lo Stato-Nazione, che è nato e si è sviluppato in Europa in seguito agli accadimenti storici del xx secolo è in crisi, non riesce più a risolvere i problemi immediati dei Cittadini. A questo punto avvicinare il potere ai Cittadini diventa un processo democratico necessario,..lo stato-nazione tradizionale non vuole, e non lo può più ,cedere potere, tanto verso l’alto come verso il basso. Non dobbiamo aspirare ad un’Europa di piccoli stati, ma ad un’Europa dei Popoli, delle Città e dei Territori.

Io sogno Territori Auonomi federati nell'Europa sopra citata, che paghino quote per ciò ciò che gli corrisponde, anzi qualcosa in più, perché la solidarietà è importante. Però pagarlo agli Stati Uniti d'Europa, di queso tipo d'Europa, non ad uno Stato-nazione.

Concludo con una frase molto famosa tradotta nella Lingua parlata, con diverse varianti locali tutte però dello stesso ceppo, nella Lombardia occidentale, frase che dona significato alla vita di tutti:

“Tucc i òmen nàssen liber e tucc istess per dignitaa e diritt. Gh'hann giudizi e coscienza e gh'hann de tratass comè fradej.”

“Tutti gli uomini nascono liberi,con la stessa dignità e gli stessi diritti.Sono forniti di cervello e coscienza e hanno l'obbligo di trattarsi come fratelli.”

Alla prossima Giorgio.

INSUBRIA

Abbiamo parlato spesso in queste pagine di Municipi,Comunità Locali,Province Autonome e delle Aree Omogenee Territoriali.Ragionando a campo aperto su quese ultime,sono decisamente “terre da esplorare”,le abbiamo identificate come territori che hanno degli elementi culturali, economici e sociali che li uniscono.Allargando quindi il campo oltre il limite provinciale possiamo identificare in questa tipologia anche delle aree regionali,che non siano però quelle che lo Stato Italiano ci ha donato,ma Territori che si riferiscano a quanto illustrato poche righe fa.Esempio,nella Regione Lombardia un Comasco ed un Mantovano poco hanno a che spartire;il Comasco trova certo più similitudini in un Varesotto o in un Novarese o Biellese o travalicando in un Ticinese.Da qui parte una prima illustrazione de LA REGIONE INSUBRIA.

Alcune specifiche tratte da Wikipedia

L'Insubria è una regione storico-geografica, corrispondente all'antico
territorio in passato abitato dagli Insubri, popolazione celtica che ha abitato
la regione compresa fra il Po e i laghi prealpini a partire dal IV, cui Polibio
attribuisce la fondazione di Milano intorno al 590 a.C. In seconda battuta il
nome può essere riferito al territorio del Ducato di Milano (1395-1810).
Per secoli indicò quindi una zona compresa più o meno tra l'Adda e il Sesia, e fra il San
Gottardo e il Po, ovvero fu sinonimo della regione milanese e dei contadi su di
essa gravitanti.

Il territorio della Regio Insubrica
In epoca contemporanea il termine è spesso percepito in modo più ristretto a indicare il territorio della comunità di lavoro transfrontaliera Regio Insubrica, istituita nel 1995 tra le province di Varese, Como, Verbano Cusio Ossola e il Canton Ticino, ovvero la regione dei
laghi a cavallo fra la Svizzera e l'Italia dove si parla la lingua italiana e il dialetto insubre. Recentemente la Regio si è allargata ai territori delle province di Novara e di Lecco
Si tratta di una "Euroregione" (conforme all'Accordo di Madrid del Consiglio d'Europa) che promuove la cooperazione transfrontaliera nella regione italo-svizzera dei tre laghi prealpini (Lago di Como, Lago di Lugano, Lago Maggiore).

Linguistica
Da un punto di vista etno-linguistico l'Insubria comprende anche la Provincia di Novara, la Provincia di Lecco, la Provincia di Milano, la Provincia di Lodi, ovvero quelle aree in cui è parlato il dialetto lombardo occidentale o Insubre, aree del resto corrispondenti al territorio del Ducato di Milano, così come fu fino alla sua caduta e passaggio all'Austria col trattato di Baden nel 1714 o meglio al trattato di Campoformio che segna la fine della prima dominazione austriaca. (1797).

Usi moderni e contemporanei
La parola Insubria è stata lungo considerata un sinonimo per Lombardia, soprattutto in epoca ducale, ovvero durante l'alto medioevo e il rinascimento.Dal XIV al XVII secolo, presso i letterati della corte ducale milanese, i termini Insubres e Insubria furono utilizzati per conferire la coscienza di una unità e identità nazionale superiore alle ancor vive autonomie comunali.Insubria definì così il cuore dell'allora vasto Ducato di Milano, come
testimoniato negli scritti di Benzo d'Alessandria, Giovanni Simonetta, Bernardino Corio e Andrea Alciato. Ancora nel Settecento Gabriele Verri ribadì il concetto con l'espressione, posta in testa alle sue opere: "Insubres sumus, non latini".
Nel 1797, a seguito dell'occupazione del Ducato di Milano, Napoleone fa battere dalla zecca di Milano una medaglia celebrativa con la dicitura "All'Insubria Libera" e un'allegoria della Repubblica francese, raffigurata come donna elmata, assistita, alla sua destra, dalla Pace che pone il berretto frigio sul capo dell'Insubria: questa è condotta da un genietto e ai suoi piedi ha una cornucopia.Negli anni trenta viene promossa una rivista chiamata "Insubria", che si occupa di promuovere il turismo e la cultura dei laghi prealpini.Il termine cade in un periodo di oblio fino agli anni novanta, quando l'Insubria tornato in auge in corrispondenza di una serie di iniziative, prima fra le quali la fondazione (1995) della succitata comunità di lavoro transfrontaliera, la "Regio Insubrica", con lo scopo di valorizzare degli elementi culturali, economici e sociali che uniscono la Svizzera Italiana e le province di confine.Il quotidiano La Prealpina, seguito poi da altri, inserisce una pagina quotidiana intestata all'Insubria, riportando notizie di cronaca politica locale.Nel (1996) si registra lacostituzione dell'Associazione Culturale Terra Insubre, con sede a Varese, che ha nel suo programma la diffusione e la promozione della storia e dell'ambiente del territorio insubre a un vasto
pubblico. Attualmente (2006) conta circa 1500 soci, due sedi distaccate (Milano e Marcallo con Casone) e una omonima rivista trimestrale.Degli stessi anni (14 luglio 1998) l'istituzione dell'Università dell'Insubria, ovvero del polo universitario di Varese e Como.

Insubrismo
Negli ultimi anni alcuni esponenti politici stanno cominciando a discutere circa la possibilità di costituzione istituzionale dell'Insubria e/o dell'acquisizione dell'autonomia politica. Tuttavia non esiste oggi nessun partito politico che si batta per raggiungere questo obiettivo, ma solo dei movimenti culturali e d'opinione.All'inizio del 2002 si costituì in Canton Ticino, e poi nei Grigioni, il "Movimento degli Indipendenti Insubrici" guidato dal medico di Gravesano Werner Nussbaumer.Gli "Indipendenti Insubrici" ebbero Nussbaumer come proprio rappresentante al Gran Consiglio del Canton Ticino dal gennaio 2003 fino alle elezioni del 2003, sebbene egli sia stato inizialmente eletto nel 1999 fra le file dei Verdi. Il
Presidente del movimento nei Grigioni insubri fu Giancarlo Gruber.Dal 2005 è invece attivo il gruppo d'opinione Domà Nunch, promotore della
rivista on-line "El Dragh Bloeu". Il movimento è stato presentato ufficialmente
il 6 febbraio 2006 a Milano in Piazza Insubria. Non ha rappresentanti
istituzionali, ma si dedica principalmente a iniziative sul territorio, fra le
quali la Giornata dell'Ambiente, che durante il mese di luglio 2006 si è tenuta
a Briosco per celebrare la commemorazione della tragedia dell'ICMESA di Seveso,
il Forum sulle emergenze ambientali in Insubria, tenutosi nel marzo 2007 a
Uboldo e il Forum per la lengua milanesa, che nell'aprile 2007 a Nerviano ha
coinvolto le maggiori associazioni linguistiche della regione.
Domà Nunch si ispira ai principi dell'econazionalismo, ossia una sintesi fra
ecologismo e richieste di tutela dell'identità culturale insubre, e promuove il
progetto di una Confederazione Insubre, su modello statuale svizzero.

Continueremo presto il discorso,un saluto a tutti Giorgio

PROVINCE AUTONOME,UN DIRITTO NATURALE

Ricolleghiamoci ad un concetto già espresso più volte,l'autonomia territoriale.Sia io,nelle mie idee personali,che il Partito di Azione Civica crediamo in questo concetto;ma su questo blog ritenete tutto ciò che leggete mie idee personali,a scanso di equivoci.Nelle mie idee di una nuova ripartizione istituzionale sogno Municipalità Federativa e Aree Territoriali Omogenee sostenute da un Autonomia Fiscale Locale,tutto ciò per essere attuato ha bisogno di una riforma delle ripartizioni istituzionali che,per essere attuata,deve attendere che forze nuove,come il P.A.C.,calchino da protagoniste il palcoscenico politico italiano.Ma qualcosa si può attuare già con l'attuale formula,garantita dalla Costituzione Italiana;l'art. 5 della nostra Costituzione infatti recita esattamente così:

La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.

Allora mi chiedo perchè non trasformare ciò che ora è un privilegio in quello che dovrebbe essere in realtà:un DIRITTO NATURALE.Le Province dovrebbero però trasformarsi in qualcosa di utile,oggi deliberando solo su argomenti minimi e collaterali diventano solo il parcheggio di politici che non hanno trovato spazio in altre istituzioni;questo rende le province in una sorta di “Camera di Trombati”,una spesa inutile!
Le Province Autonome quindi per avere un senso dovrebbero poter legiferare e gestire su tutto quanto concerne la pubblica amministrazione.Addirittura auspicherei una Camera delle Province che con i suoi circa 100 rappresentanti (uno per provincia) vada a sostituire la Camera dei Deputati,in modo che anche politiche internazionali o militari o di economia nazionale possano essere trattate da rappresentanti locali (necessiterebbe la nascita in loco),in modo che siano rappresentati tutti i territori italiani.Qualcuno potrebbe obbiettare che l'Auonomia Fiscale Territoriale potrebbe penalizzare i territori più “poveri”,questa lacuna potrebbe essere colmata da un fondo comune costituito da una percentuale delle entrate che i territori più “ricchi”metterebbero a disposizione,fatto salvo però che gli investimenti affrontati con questo fondo vengano gestiti,a scanso di appropiazioni indebite dei soliti noti, da chi li mette a disposizione.
Quindi Province Autonome Fiscalmente e Amministrativamente,con al loro interno Municipi che le formano attraverso una Rete Federativa Locale gestiti tramite una Democrazia Diretta e Partecipata,potrebbero essere una valida proposta riformatrice sfruttando ciò che la Costituzione già ci mette a disposizione.
L'Autonomia Locale (fiscale e non) deve portare ad un risultato,ed in questo anche il Partito di Azione Civica concorda,OGNUNO CAMMINI SOSTENUTO DALLE PROPRIE GAMBE!
Un saluto a tutti,Giorgio.