sabato 26 aprile 2008

Un altro 25 Aprile

Alcuni di voi (forse) si saranno chiesti come mai non ho postato nulla sul 25 aprile; la risposta, anzi le risposte, sono due. Due risposte di carattere completamente diverso tra loro.

La prima motivazione è semplice (e futile, forse, allo stesso tempo), lo avete fatto in molti, una voce in più non sarebbe di certo servita a molto; poi credo sia già chiaro a tutti che mi riconosco pienamente nella democrazia, che aborro fortemente ogni traccia di forma dittatorale. La seconda è un pochino più profonda, più critica, come nello stile che sempre mi ha contraddistinto nella vita (non solo politica), facendo spesso piazza pulita intorno a me.

Rinuncio a gridare “evviva” a questa nostra democrazia, non perchè la disconosca, ma per alcune sue latitanze, anche estreme se vogliamo. Non dico certo che in Italia ci siano restrizioni strette e limitative della libertà personale…anzi… ma lo stato ci toglie molto. Questa casta costretta ogni giorno ad autofinanziarsi per sopravvivere ci lede dei diritti, che in genere non vengono classificati primari nei proclami, ma che nella vita di ognuno sono essenziali.

Ecco, io, ad esempio, non posso gridare “w l’Italia” quando la sera devo accompagnare mia moglie a fare del volontariato a scuola, accompagnarla perchè il semplice attraversare un paese di periferia, tra l’altro non estrema, è diventato insidioso, se non pericolosamente estremo.

Non posso gridare “evviva”, quando entro con mio figlio in un ospedale e non ho la certezza che ne uscirà guarito, vista la mancanza dei mezzi a disposizione delle strutture…io di strutture, poi, conosco quelle lombarde, a detta di molti tra le migliori…non oso immaginare l’affanno di un padre calabrese quando porta il figlio in ospedale.

Non posso gridare evviva quando vedo anziani che hanno faticato una vita, vivere tra la fame e gli stenti….e mi fermo qui con la lista, che potrebbe essere molto più lunga.

Un giorno a forza di provarci apriremo la strada ad una nuova repubblica, basata sui Liberi Comuni e sulla Democrazia Diretta, libera dalla casta e vicina al cittadino.

Un giorno forse questo avverrà…quel giorno sarà un nuovo 25 aprile.


Giorgio Bargna.