giovedì 18 settembre 2008

Troppe scatole

Propongo la lettura di questo articolo, troverete cifre interessanti, buona lettura, Giorgio.

Da “La Provincia di Como” edizione de 27/08/2008

Troppe scatole: la spesa costa il 30% in più
Penalizzati single e famiglie poco numerose: per loro un conto più salato fino al 60 %

ROMA Le confezioni incidono fino al 30% sul prezzo di vendita degli alimenti e pesano sulle tasche degli italiani spesso più del prodotto agricolo in esse contenuto. Senza contare i costi indiretti dello smaltimento che vengono poi pagati con la tassa rifiuti.
I single e le famiglie sempre meno numerose sono i soggetti più penalizzati da questa situazione, con i primi che arrivano a spendere per gli acquisti alimentari il 60% in più rispetto alla media delle famiglie italiane.
È la Coldiretti a evidenziare questo ulteriore aspetto della spirale dei prezzi, al quale la grande distribuzione sta cominciando a porre rimedio con la diffusione delle apparecchiature che distribuiscono alcuni prodotti sfusi.

Alimentari i più cari
Nel settore alimentare, spesso il costo dell'imballaggio supera quello del prodotto agricolo in esso contenuto, come nel caso dei fagioli in scatola, dove incide per il 26% sul prezzo di vendita, o per la passata in bottiglia da 700 grammi (25%), per il succo di frutta in brick (20%) e per il latte in bottiglia di plastica (oltre il 10%).
Per contro, da questo punto di vista le confezioni più convenienti sono quelle che contengono più prodotto, ma proprio queste sono quelle meno adatte a single e famiglie piccole, che rischiano di dover gettare nella spazzatura ciò che è rimasto in frigorifero di una confezione non consumata completamente. Il problema è ormai avvertito e si diffondono le iniziative per favorire il consumo di prodotti che non producono imballaggi. In primo luogo l acquisto diretto nelle aziende agricole e nei distributori di vino o di latte sfusi, che consentono di risparmiare fino al 40% rispetto al normale prezzo di vendita del latte fresco. Sono ormai ben 57.530 le stalle, le cantine, e i casali, segnala la Coldiretti, dove è possibile acquistare direttamente, e ormai decine in quasi tutte le regioni i mercati degli agricoltori che consentono di risparmiare sulle confezioni.

Consumi in picchiata
A soffrire maggiormente gli effetti della tradizionale modalità di vendita tramite imballaggio, sono appunto i nuovi attori della geografia sociale italiana: single e famiglie sempre meno numerose. L'Istat ha diffuso nei mesi scorsi una statistica dalla quale emerge che le famiglie con un singolo componente spendono in media 299 euro al mese per l'alimentazione contro i 187 euro mensili di ogni singola persona di una famiglia-tipo italiana, formata in media da 2,5 componenti.
Secondo l' Istituto Centrale di Statistica le famiglie italiane con un singolo componente sono 5.977 mila, oltre un quarto del totale, il 26,1%. E la Coldiretti sottolinea che proprio dalle famiglie monocomponente deriva la crescita continua delle vendite di mini porzioni e piatti pronti, a volte anche in controtendenza rispetto all' andamento generale italiano. Le verdure in sacchetto, ad esempio, hanno fatto segnare un aumento del 4,2% nel 2007, mentre il consumo di verdure in generale è sceso del 2,6%.