mercoledì 18 giugno 2014

La comunicazione moderna...a me piace

Penso proprio di non scrivere nulla di nuovo asserendo che fin dall’origine del mondo l'uomo, animale politico-comunitario, razionale e normativo ha sentito all’interno di se stesso la necessità di manifestare e condividere il proprio pensiero.

Certamente voglia di condividere, ma anche di ascoltare e di sentirsi gruppo o famiglia.

Viviamo oggi un mondo comunicativo dai lati, passatemi un ossimoro, facilmente difficili.

Oggi tramite internet possiamo esprimere quanto vogliamo senza che nessuno (a discrezione) ci contesti oppure lasciandolo fare.
Possiamo parlarci velocemente con servizi di messaggistica istantanea, condividendo ogni istante della nostra vita ed ogni nostro pensiero.

In ogni caso però partiamo (selfie o pensieri filosofici) dal principio che in ogni argomentazione in genere, bisogna essere d'accordo su qualche cosa che si prende come principio per giudicare la questione di cui si tratta, quindi che non si disputi con uno che nega i princìpi di partenza, salvo rischiare di ritrovarci beati al proprio specchio.

Oggi mi capita tramite le rete di usufrire di blog, social network e messaggistica, discuto, anche con persone lontane che non conosco, di cose che mi appassionano, condivido con gli amici attimi, situazioni, emozioni che il semplice (si fa per dire) contatto umano non potrebbe illustrare istantaneamente, nel momento in cui, magari, se ne sente la necessità, il bisogno.

Spesso leggo critiche feroci verso questo nuovo modo di comunicare, io non sono d’accordo in toto. E’ vero che spesso porta all’alienazione dalla vita reale, ma questo dipende dagli utenti, non dal mezzo utilizzato.

Con la dovuta attenzione io personalmente sono riuscito ad integrare internet (globale) con la politica (locale), i selfie e i messaggi col dialogo face to face.

Sicuro è che i ritmi di vita veramente frenetici di questi anni hanno modificato di molto la comunicazione, se qualche decennio fa avevamo il tempo e la voglia di scambiarci missive postali oggi controlliamo su WhatsApp se la nostra amata è in linea, se qualche tempo fa le notizie arrivavano anche dai settimanali oggi sappiamo tutto in tempo reale.

Forse arriviamo al nulla alla fine di questo articolo, questo è possibile.
Sono convinto che però il dialogo, se costruttivo, abbia un valore sia face to face che tramite un qwerty, sono convinto che quel che conta è l’interscambio ma soprattutto, poi, la concretizzazione reale del virtuale.

Sono convinto che ogni mezzo sia valido se usato con cautela o al massimo (altro ossimoro), mentre digitavo su questa tastiera i miei pensieri scambiavo, nel frattempo, con gli amici su WhatsApp sia banalità che riflessioni sui problemi quotidiani.

A me questa comunicazione piace, voi cosa ne pensate?

Alla prossima, Giorgio Bargna

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