mercoledì 16 luglio 2014

Posti in "liquidazione"

Mi capita spesso di prendere spunto dai pensieri di Alain de Benoist, anche perché la pensiamo praticamente eguale su quasi tutti i fronti.

Affrontiamo un tema attualissimo, l’abdicazione del concetto di "autorità"  a favore di volgare, scialbo, servile, ordinario lassismo nei confronti delle regole, siano esse di normativa naturale e/o fisiologica che di stampo sociale.

Parla spesso de Benoist di quella che lui definisce "liquidizzazione" della società, ove tutto è orizzontale e dai contorni sfumati, indefinibili e indefiniti, ove tutto è compenetrato e appunto "liquido", a discapito della "solidità".

Nella realtà della società quotidiana non riscontriamo ormai più nessuna certezza, vi sono rimaste ben poche regole sociali, conclamate dalle comunità e dalla natura, che resistano.
Valori che hanno una storia che neppure l’anarchia potrebbe contraddire per il loro valore sociale e civile quali la famiglia, le istituzioni, le norme del vivere civile oggi vengono spazzate via, dissolte da una azione dissolutiva, devastante che lascia dietro a se stessa solo un arido deserto, un caos.

Quel valore che ritengo prima naturale che sociale, la famiglia composta da uomo, donna e figli frutto della loro unione sessuale e naturale viene attaccata di continuo attraverso azioni e pensieri che,  sfidando la fisiologia della procreazione, arrivando a ridurre la donna a mera macchina incubatrice, l'uomo a puro e semplice fornitore di spermatozoi e il bambino ad autentico giocattolo/merce di scambio.

Le regole dell'integrazione e dell'accoglienza degli stranieri, peraltro necessità conclamata negli anni dalla storia e dalle necessità,  vengono spazzate via da un "mare" di sbarchi che non accenna a placarsi, spesso non tanto nella noncuranza e nel menefreghismo di chi di dovere, quanto nel nome di un guadagno economico legato ad una società infarcita di poveri, nostrani od importati che siano.

Le identità comunitarie spesso vengono dissolte, quando invece basterebbe una saggia azione di multiculturalismo per amalgamare anziché sfilacciare e distruggere il tessuto stesso della società.

L'uomo, il cittadino, il “principe” oggi si ritrova spogliato dalle certezze sulla famiglia, sulla comunità, sulla religione (ma questo ritengo sia il male minore), sugli ideali politici e si ritrova allo sbando nel deserto osservando un fluido paesaggio che fluttua nell'incertezza cronica e privo di un ancora di salvataggio. Esso si ritroverà privato di autorità e di regole di riferimento, schiavo impotente di una società dominata dal denaro a vantaggio di lobby di pressione.

Una società liquida discioglie in primis i rapporti personali e sociali fondamenta imprescindibili dell'umanità (come testimoniamo ogni giorno i nostri occhi) e  non può che condannare a un presente ove le leggi naturali vengono sovvertite a favore di un futuro governato da forze oscure puntate verso la distruzione.

Giorgio Bargna