domenica 19 luglio 2015

Lettera aperta a Francesco


E' capitato più di una volta che io scrivessi delle lettere aperte, hanno certamente il valore che hanno, ma mi consentono di esprimere un parere direttamente al destinatario, fosse che la legga oppure no.
Questa odierna è indirizzata ad una persona che ricopre un ruolo importante e tocca un tema scottante e sempre più attuale, l'indigènza.
La scrivo a te Francesco, si proprio tu, Papa Francesco. A te che non a caso hai scelto questo nome, ispirandoti allo “stile” di questo Santo, alle sue opere, alle sue azioni.
Ricopri il tuo ruolo dal 13 marzo 2013, secondo il Diritto Canonico, oltre che il Capo assoluto della Chiesa Cristiana, sei il Vescovo della Diocesi di Roma, il capo del Collegio dei Vescovi e il Primate d'Italia.
Molti hanno fiducia in te per un cambiamento radicale dei rapporti tra Chiesa e “resto del mondo”, molte tue parole vanno dirette in quel senso, probabilmente anche molte tue azioni anche se è probabile che tu incontri frizioni molto forti al tuo percorso.
Mi rendo conto che non deve essere facile affrontare problematiche tipo lo IOR e la pedofilia nella Chiesa e so che probabilmente non ti sarà mai consentito di far maturare un cambiamento radicale su questi temi, ma io voglio andare a parare altrove.
Sono questi anni di difficoltà per molte persone, sia nel mio Paese che in altri, mi rivolgo a te proprio perchè sei Primate in Italia (e poco conta se si tratta di un titolo più formale che concreto) e Capo della Chiesa nel Mondo.
Oggi in Italia migliaia, milioni di persone vivono una fatica economica pesante, molti di loro non hanno dove dormire e /o mangiare e la situazione sociopolitica attuale non dona loro grandi speranze per il futuro, anzi il lavoro diminuisce ogni giorno a dismisura ed i fondi sociali si riducono quotidianamente. Oggi in Italia approdano quotidianamente decine, migliaia di profughi di ogni nazionalità e/o religione, dai perseguitati agli esiliati, ai delinquenti, a chi cerca solo una vita più umana. Anche loro hanno necessità di un tetto e di un piatto. Tutti coloro che ho elencato sarebbero stati gli amici del Francesco a cui ti ispiri.
Ti volevo dire, chiedere, allora Francesco: la misericordia e la carità sono due principi cardinali della religione cristiana? Se la risposta è si hai l'occasione per dimostrare che ci sei, un occasione che troverà frizioni meno forti di quelle citate in precedenza.
Prendo spunto da alcune parole di Don Mazzi: “E’ comodo dire agli italiani di aprire le loro case quando ci sono conventi vuoti che potrebbero diventare luoghi di ospitalità anche belli. Apriamoli per ospitare i migranti e i profughi.” Io aggiungo a queste parole che possono, devono diventare luoghi di ospitalità anche per gli italiani in difficoltà, che comunque la Chiesa di alto livello deve obbligatoriamente impegnarsi su questo tema, in questo od in altro modo, come fanno già alcuni (purtroppo solo alcuni) Parroci.
Qui caro Francesco puoi dimostrare di essere veramente un Papa che incarna un nuovo stile di Chiesa, un novello Francesco che scende in strada con i poveri. Questo varrebbe molto, ma molto di più di cento Giubilei Straordinari.
Buon lavoro, Giorgio Bargna