martedì 10 gennaio 2017

La metastasi e la terapia (II), la Burocrazia



Proviamo, continuando il ragionamento, a dedicare una paginetta alla Burocrazia. 

Se cerchiamo il significato nei motori di ricerca troviamo diversi risultati, a me piace la seguente descrizione: “Con il termine burocrazia si intende l'organizzazione di persone e risorse destinate alla realizzazione di un fine collettivo secondo criteri di razionalità, imparzialità, impersonalità. Il concetto fu definito in maniera sistematica da M. Weber nella sua opera "Economia e società", il quale considerò la struttura burocratica come espressione ed effetto dei processi di razionalizzazione e specializzazione delle comunità moderne nelle quali si sviluppa una relazione di subordinazione fra i cittadini e i pubblici funzionari, che conquistano la legittimità dell’esercizio del potere per la razionalità tecnica con la quale svolgono il loro operato. L'organizzazione burocratica costituirebbe così un momento fondamentale in questa legittimazione.

La realtà che noi conosciamo è quella che proverò a descrivere. 

Oggi parlando di Burocrazia ci riferiamo solamente al "potere degli uffici", ad una forma di esercizio del potere che si struttura intorno a regole impersonali ed astratte, procedimenti, ruoli definiti una volta per tutte e immodificabili dall'individuo che ricopre temporaneamente una funzione.

La Burocrazia, grazie al proprio moderno DNA, ha polverizzato la Meritocrazia all’interno degli apparati pubblici e (a pensarci bene) anche fuori. La Burocrazia moderna non è mai orientata verso dei valori, verso la positività, verso il bene comune, essa in sostanza si è materializzata in uno strumento tecnico  superiore a qualsiasi altra amministrazione che pretende di dimostrare di essere superiore ad altri modelli di amministrazione. 

Nel suo concetto moderno e concreto la Burocrazia si concretizza in un apparato al servizio di un potere politico. Il responsabile di un apparato burocratico è il funzionario che segue le direttive di un capo politico, mentre il capo politico muta a seconda delle vicende storiche.  Ma non sempre un capo politico ha il sopravvento ed i burocrati attuano i programmi dei politici interpretandoli e adattandoli, attenuandoli o ritardandoli. La burocrazia può anche rivelarsi nemica di un’amministrazione eletta, degenerando così il funzionamento delle pratiche amministrative ed impostando un rapporto disfunzionale tra potere politico e potere burocratico.

La Burocrazia oggi, qualunque sia il proprio rapporto col potere, si traduce in  rigidità, lentezza, incapacità di adattamento, inefficienza, inefficacia, lessico difficile o addirittura incomprensibile, mancanza di stimoli, deresponsabilizzazione, eccessiva pervasività, tendenza a regolamentare ogni minimo aspetto della vita quotidiana. Più che altri Paesi oggi l’Italia si manifesta quale sistema iperburocratizzato e ipercentrista , tutto procedure e poco raggiungimento degli obiettivi. Stiamo parlando del Paese con il maggior numero di  regole e norme, ma anche quello con il maggior numero di controlli amministrativi, nonché con il maggior numero di enti che si sovrappongono. 

L’antidoto è la Semplificazione (non occorre un genio per capirlo), che sarà possibile solo inseguendo quell'unica, risoluzione possibile citata ad inizio ragionamento il precedente articolo.

Proseguiremo presto la riflessione, 

Giorgio Bargna