venerdì 30 giugno 2017

Formule di potere (Fascismi II)

Ho scritto più volte dei moderni fascismi, ma lo rifaccio e mi ripeterò anche in futuro.
Lo faccio e lo farò perché sono convinto che ai più sfuggono questi avversari moderni della democrazia, anzi i più, a mio avviso, sono inconsapevolmente prostrati a loro.

Forme di potere occulte (ma neppure troppo) e populismi minano la democrazia, la serenità e la sostenibilità delle nostre vite.

Tra i molti volti del fascismo moderno spicca quello delle classi dirigenti, il fascismo finanziario. Quello dei “colletti bianchi”, composto da banchieri e burocrati al soldo di FMI, Banca Mondiale, BCE i quali con un tratto di penna cancellano diritti e popoli.

E’ il fascismo tecnocratico europeo ad esempio, quello del “Patto di stabilità” ovvero dell’obbligo del pareggio di bilancio. Quello che ha dilaniato le Costituzioni, che ha cancellato le Banche Nazionali e la stampa della propria moneta condannando i popoli alla schiavitù per debito . E’ quello che ha dato ai Parlamenti Nazionali gli stessi poteri di un Consiglio Pastorale Parrocchiale che manda avanti le risoluzioni a colpi di “voti di fiducia” e che sforna continuamente sistemi elettorali dove l’uguaglianza dei cittadini nel voto è cancellata a favore di premi, sbarramenti ed altre diavolerie.

Si tratta di un fascismo che foraggia l’antipolitica, che genera e sponsorizza il populismo affinché non emerga alcuna  alternativa di sistema, che vuole che il cittadino si sfoghi contro la casta e non contro i padroni.

Come già scritto, illustrato, più volte scordatevi la camicia nera ed il fez … immaginatevi piuttosto una poltrona presidenziale, dell’aria condizionata ed un potente PC che decide tramite i click del proprio mouse la vita e la morte di milioni di persone; immaginatevi un “movimento” che sforna politiche economiche che sviluppano immigrazione in modo da tenere basso il costo del lavoro e creare una guerra tra poveri, una battaglia tra disperati immigrati e precari autoctoni.

Oggi vincere la battaglia contro le nuove forme di totalitarismo è difficile, il nemico non è facilmente identificabile, non è impersonato in carne ed ossa ma rappresentato da nomi e sigle di cui molti ignorano l’esistenza e il potere sovranazionale. Da qui l’illusione di cavarsela scagliandosi solo contro la classe politica, essa però è semplicemente la foglia di fico di interessi economico finanziari molto più sofisticati.

Torneremo sul tema prossimamente, oggi concludo con il pensiero di  George Orwell, personaggio che al pari di altri (cito P.P. Pasolini) l'ha vista lunga:


Il potere non vuole individui che sappiamo chi sono, che possiedano un’integrità mentale inviolabile, che abbiano e abbiano sempre avuto pensieri indipendenti dalla volontà degli oligarchi. Non vuole, cioè, che esista una realtà esterna alla mente del Potere stesso; non vuole che due più due faccia quattro, perché se il potere stabilisce che fa 5 deve essere 5 per tutti. Il potere non vuole essere umani, bensì macchine; e per ottenerlo mette in campo le sue strategie: una sistematica opera di propaganda, la rimozione graduale e confortevole delle Libertà individuali, il rovesciamento raffinato dei significati delle parole. Si procederà, quindi, alla riduzione e semplificazione del linguaggio, all’abbreviazione e cancellazione dei termini in modo da non avere più parole per dire i pensieri. Si accosteranno termini abitualmente contrapposti tra loro fino a che i loro significati non saranno confusi, e allora l’amore sarà odio, la verità menzogna la libertà schiavitù. Si ridurrà la maggioranza in povertà. Si costringerà a lavorare per la sola sopravvivenza fisica, mai per il benessere. Le sole emozioni destinate ad esistere saranno la paura, la collera, l’esaltazione e l’umiliazione. Si realizzerà il fine supremo del Potere: controllare il corpo, ma soprattutto le menti degli esseri umani. Si realizzerà infine il regno delle tenebre: una confederazione di ingannatori che, per ottenere il dominio sugli uomini nel tempo presente, si sforzano, con dottrine oscure ed eronee, di estinguere la luce.